
Detesto il periodo natalizio perché è freddo, grigio e impregnato di ipocrisia. Per questo pubblico il fenomeno ritratto nella foto proprio in occasione delle vacanze di Natale, con un titolo per nulla beneaugurante. Quello che si vede sullo sfondo è il termovalorizzatore (definizione ingannevole) di Bolzano e quella che si alza nel cielo è una vera e propria nuvola della morte. E non solo perché là dentro, insieme al vapore acqueo che condensa appena uscito dal camino, c’è la morte sotto forma di nanoparticelle “arricchite” di metalli pesanti, diossine e vari composti organici. Quella nuvola (cumulus homogenitus) rappresenta la morte delle speranze che alcuni riponevano in un comportamento umano sostenibile, in una riduzione forte dell’assurda massa di rifiuti prodotti, in un circolo virtuoso di uso e riuso. E niente, si preferisce consumare a ritmi folli buttando poi tutto nel fuoco, illudendosi in una purificazione dei nostri peccati. Purtroppo non è così… e nonostante i sistemi di filtraggio sempre più efficaci (almeno a detta di chi gestisce queste strutture) non si può pretendere che da una camera di combustione grande come una casa in cui viene incenerito praticamente di tutto esca un innocuo effluvio al profumo di rosa, quasi fossimo in una pubblicità patinata!