
Nonostante la durata della loro vita ci possa apparire miserrima, sono convinto che le nuvole siano entità felici e fortunate.
Esse hanno tutta la mia invidia in due particolari momenti della giornata: l’alba e il tramonto. Perché è proprio in queste occasioni che le nostre vaporose amiche godono di un posto in prima fila dinnanzi ad un palcoscenico dai mille colori. Se ne stanno lì, senza nemmeno aver pagato il biglietto, a gustarsi lo spettacolo, magari chiacchierando del più e del meno, di come si è vestito il signor Cumulonembo o della pancetta che ha messo su la signora Stratocumulo… fa sorridere? Beh, vi sfido a dimostrarmi che non è vero! 😉
Ho già presentato in passato alcune foto a riguardo (qui, per esempio), e in questo post riporto un altro esempio dei privilegi di chi abita in cielo. Questi altocumuli sono “nati” nel momento giusto per godersi uno straordinario tramonto sul lago di Garda, immortalato grazie alla sensibilità dell’amica Alessandra.
Potrei definirmi felice e fortunato se io fossi una di quelle nuvole e se la mia vita fosse fatta di quell’unico, meraviglioso momento colorato? Io dico di sì, assolutamente sì. E non m’importa che il benpensante di turno arricci il naso ricordandomi certi “valori” tipici di questa società malata: il sacrificio, il successo, il lavoro, il denaro e l’enorme quantità di tempo ad essi dedicata. Io vorrei essere lassù, a godermi quell’intermezzo di felicità assoluta e incondizionata. Pochi giri di lancette che valgono molto più di una vita di orrida normalità. Dal nulla alla felicità, e ritorno. Io ci starei, eccome.
PS: preso dalla narrazione, dimenticavo l’aspetto nefologico! Trattasi, come detto, di nuvole del genere altocumulus. La specie stratiformis (ampia estensione orizzontale) dovrebbe essere quella prevalente, anche se in condizioni di luce radente l’errore è sempre dietro l’angolo. È possibile infatti che i colori così accesi esaltino fin troppo i volumi e le volute, donando corposità a quello che potrebbe essere un banco di nubi ben più esile e sfilacciato. Per placare la curiosità del contemplatore di nuvole ci vorrebbe una foto scattata un poco prima. Ma non fa nulla: l’attimo più importante è stato colto 🙂